Visitate questa mostra virtuale!
Sul numero del 27 aprile “il manifesto” pubblicava un intervento di Sergio Fontegher Bologna sulla “politica del ricordo” nel quale si auspicava una forte controffensiva per rispondere alle campagne della destra, in particolare quelle che sfruttano la tragedia dell’esodo degli istriani e delle foibe, sorvolando sulle atrocità commesse dalle truppe italiane nelle campagne di guerra. L’autore ricordava, prima tra tutte, la campagna dei Balcani che ha visto l’Italia aggredire, a fianco delle truppe tedesche, ungheresi e bulgare, la Jugoslavia, l’Albania e la Grecia.
Dimenticava però di segnalare la preziosa iniziativa dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec Fvg) di Trieste, che dall’aprile 2021 aveva allestito una documentatissima mostra virtuale sull’occupazione italiana della Jugoslavia. Una mostra perfetta per le scuole. La potete visitare a questo link:
A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943
La mostra è stata inaugurata nell’80esimo anniversario dell’aggressione alla Jugoslavia ed è stata visitata da allora sino ad oggi (cioè in poco più di tre anni) da 43.375 persone, equivalenti ad una media di oltre 1.100 visitatori al mese.
L’Irsrec di Trieste fa parte della rete degli Istituti Parri (www.reteparri.it), più di 70 centri di ricerca/documentazione/divulgazione sull’età contemporanea che, benché molto diversi tra di loro per origini, risorse e impostazione, possono formare una massa critica di notevole impatto per contrastare la politica del ricordo del governo Meloni. Il quale ha appena approfittato di un’altra occasione per praticarla: la ricorrenza del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. La premier ha parlato tanto di Brigate Rosse e rapimento Moro, trascurando stragi come quelle di Piazza Fontana (1969), Piazza della Loggia (1974), Stazione di Bologna (1980), benché l’art. 1 della legge istitutiva (4 maggio 2007, n. 56) reciti: La Repubblica riconosce il 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, quale «Giorno della memoria», al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.