“Le destre vincono, ma non è il peggio”. Un incontro con Sergio Bologna a Genova
Martedì 1 ottobre alle ore 17.30 alla Società ligure di Storia Patria (Palazzo Ducale, ingresso da piazza De Ferrari) si terrà un incontro con Sergio Bologna sul tema “Le destre vincono, ma non è il peggio”. Con la partecipazione di Mauro Barberis, giurista e scrittore, e Giuliano Galletta, giornalista e presidente dell’Archivio dei Movimenti che promuove l’incontro.
La discussione prenderà spunto dal libro di Sergio Bologna Alcune note sulla questione dei ceti medi e dell’estremismo di destra in Italia dal dopoguerra a oggi (edizioni Acro-pólis in folio, Trieste).
In questo breve ma denso libro, Bologna segue velocemente il filo della storia politica e sociale, dal secondo dopoguerra a oggi, per mostrare le relazioni tra memoria storica del fascismo, la struttura della società italiana e il fenomeno dell’estremismo politico. Partiamo dal fondo, scrive Bologna: “C’è qualcosa di più preoccupante del potere di Giorgia Meloni ed è lo scivolamento di una popolazione verso forme di inciviltà, che si manifesta in alcuni comportamenti ma più che altro in mille forme quotidiane”. Pratiche illegali diffuse, familismo amorale, chiusura nelle piccole patrie, lavoro semi-schiavistico, corruzione, assenza di senso civico e di spirito pubblico. Che legame sussiste tra l’Italia contemporanea e la memoria storica del fascismo e degli anni ’70? Una delle tesi del libro, in particolare, è che la condizione dei lavoratori oggi in Italia, con il problema del precariato, della fuga dei cervelli, del caporalato e l’inciviltà che si diffonde in ampi strati della popolazione rappresentano un problema più grave dell’esistenza di un governo di estrema destra, ma al tempo stesso ne sono la causa principale. Il ruolo delle ideologie o delle nostalgie neofasciste perciò sarebbe di scarsa importanza.
Sergio Fontegher Bologna ha insegnato in diverse università in Italia e in Germania. Si è occupato di storia del movimento operaio, ha partecipato alla fondazione di riviste quali “Classe operaia” e “Primo Maggio”. Esperto del CNEL sui problemi marittimo-portuali, ha scritto numerosi libri tra cui: La tribù delle talpe (1976), Il lavoro autonomo di seconda generazione (1997), Vita da freelance (2011), Le Multinazionali del mare (2020) e Tempesta perfetta sui mari (2017).
Mauro Barberis insegna Filosofia e Teoria del diritto all’Università degli Studi di Trieste; scrive su “il Fatto Quotidiano.it” e “Micromega” ed è editorialista del “Secolo XIX”. Fra gli oltre trenta libri pubblicati, i più recenti sono Come internet sta uccidendo la democrazia (2020), Ecologia della rete (2021) e Diritto in evoluzione (2022).