Tre domande a Gianni Boetto di AdL Cobas
OPM. I nostri contatti con il mondo delle imprese e le associazioni di categoria ci segnalano che qualcosa sta cambiando nella politica del personale delle aziende di logistica. Intanto c’è una tendenza all’internalizzazione, che alcuni interpretano come reazione alla difficoltà di trovare personale e altri interpretano come effetto delle iniziative della magistratura contro il sistema degli appalti e della subfornitura. E poi c’è una maggiore propensione a investire in automazione. Dal tuo osservatorio puoi confermare queste due tendenze?
Boetto. Secondo me, come sempre i processi di riorganizzazione societaria con tendenza alla internalizzazione sono il frutto delle lotte che da oltre 10 anni abbiamo sviluppato nel settore. Il problema nasce dal fatto che, fino a qualche anno fa l’interesse a mantenere in piedi le cooperative o le Srl stava tutto nella capacità di strappare un surplus di profitti con varie forme di illegalità nella erogazione delle buste paga. Ormai da molto tempo a questa parte, le buste paga sono per lo più regolari, e in molti casi le retribuzioni sono anche meglio di quanto previsto dal CCNL. Quindi all’origine delle internalizzazioni (ha iniziato Fedex, poi Aspiag, DHL, ALÌ a Padova, sta iniziando BRT) c’è il fatto che non è più conveniente lavorare con contratti di appalto. Poi, ultimamente l’intervento della Magistratura ha sicuramente accelerato questo processo. Per quanto riguarda gli investimenti in tecnologie non sono stati fatti grandi passi in avanti: in quasi tutti i magazzini sono stati introdotti i Sorter di vario genere per lo smistamento automatico dei pacchi con lettori ottici. Amazon sicuramente si muove su un piano tecnologicamente più avanzato. Ma rimane il fatto che il lavoro umano continua ad essere un fattore ancora determinante.
OPM. Il decreto sicurezza che adesso la Camera dovrebbe discutere dopo che è stato approvato al Senato sembra disegnato apposta per colpire il blocco delle merci e le forme di lotta “dura” che però negli anni 70 erano normale pratica sindacale. Avete notato negli ultimi tempi una maggiore conflittualità nel vostro territorio e un inasprimento dell’intervento della polizia e/o della magistratura nelle lotte della logistica in Veneto?
Boetto. Per quanto riguarda il DDL sicurezza e gli effetti sulle lotte, al momento non ha avuto effetti particolari, nel senso che riguarda in particolare i blocchi stradali, mentre i blocchi e gli scioperi avvengono normalmente davanti ai cancelli e non in strada. In ogni caso l’effetto intimidatorio si farà sentire.
OPM. Nella vostra attività negoziale a livello aziendale, quali sono le richieste più frequenti e quelle più difficili da ottenere? Che giudizio date dell’ultimo contratto trasporti e logistica? Funziona? È ancora vero che funziona solo per gli assunti regolari, per i dipendenti, mentre non funziona per quelli degli appalti o per i precari?
Boetto. È in corso la discussione a livello nazionale con CGIL, CISL e Uil sul rinnovo del CCNL, ma al momento la trattativa è ferma in quanto sono le controparti a presentare la loro piattaforma cercando di peggiorare alcuni istituti. Per quanto riguarda il mondo “Cobas”, diciamo che in merito alla nostra piattaforma rivendicativa è stato alzato un muro, nonostante la nostra presenza sia anche cresciuta complessivamente. Le rivendicazioni puntano ad un aumento salariale sostanziale, ad aumentare le maggiorazioni per lavoro notturno, ad aumentare gli scatti di anzianità, ad estendere ovunque gli aspetti migliorativi degli accordi che abbiamo sottoscritto con Fedit, ad introdurre per il personale viaggiante il concetto del tempo effettivo di lavoro e non quello che prevede il lavoro discontinuo non retribuito. Al momento c’è una situazione di stallo e anche all’interno di questo nostro mondo dei Cobas non c’è il massimo come unità d’azione. Va detto che c’è un larghissimo uso di lavoro somministrato, prevalentemente pescato tra i richiedenti asilo ed è un terreno di scontro reale per ottenerne la stabilizzazione.
Per approfondire puoi leggere “Logistica, il tallone d’Achille sono salari e appalti”, di Marco Veruggio, si legge qui. Della rilevanza della logistica nel contesto socio-economico attuale invece ha scritto Sergio Fontegher Bologna, si legge qui.